L’autismo viene spesso descritto come una condizione che impedisce di esprimere i sentimenti e provare empatia per gli altri; è normale per i genitori chiedersi se il proprio figlio avrà mai un vero amico. Ci sono delle storie però che riescono ad accendere un barlume di speranza, come la storia di Max Park e Feliks Zemdegs raccontata da Netflix in The Speed Cubers.
Amicizia e rivalità tra speed cubers
In questo documentario ci viene presentata la storia di Feliks Zemdegs, un ragazzo australiano campione del mondo di speedcubing e di Max Park; Max è un ragazzo autistico che si è dedicato con costanza alla soluzione del cubo di Rubik, fino a competere a suon di record con il suo idolo Feliks; i due si dovranno incontrare ai mondiali dove gli attende il confronto finale.
L’esperienza di Max e dei suoi genitori ci mostra che non sono le vittorie alle competizioni ad essere la cosa più importante, ma come ogni sfida rappresenta un motivo di crescita per un ragazzo. La passione di Max per lo speedcubing lo porta a immergersi in un ambiente pieno di suoi coeatanei con cui confrontarsi non solo in ambito agonistico ma anche sociale. Nelle competizioni Max deve imparare a gestire la tensione, a rimanere concentrato e a saper gestire la delusione e la rabbia per la sconfitta.
Aver assecondato il figlio in quella che, a prima vista, poteva sembrare una passione fine a se stessa ha permesso tutto questo e non solo; tra Feliks e Max col tempo nasce un rapporto di vera amicizia che li porta a scherzare sui loro risultati, gioire per le vittorie dell’altro, ma sopratutto a rammaricarsi e sapersi confortare per le sconfitte, per poi ripartire più determinati di prima.
Se siete interessati a The Speed Cubers lo trovate su Netflix; vi lasciamo con il trailer che potete vedere qui sotto.