Quando siete diventati genitori vi hanno dato per caso un manuale di istruzioni per svolgere al meglio il vostro compito? A me no. Mi è stata data una carta da portare in anagrafe che una volta registrata mi reso ufficialmente papà; un bellissimo traguardo senza dubbio, ma anche l’inizio di un percorso di crescita in cui non si finisce mai di imparare; se tuo figlio è nello spettro autistico poi la cosa si fa ancora più complicata.

Per fortuna con la notizia della diagnosi sono arrivati anche tanti ottimi consigli che mi piacerebbe condividere con voi; uno di questi è il libro di cui vorrei parli in questo articolo: “un intervento precoce per il mio bambino con autismo”. Per me è stato come quel manuale a cui vi ho accennato qualche riga sopra, solo rivolto in maniera specifica alle problematiche legate all’autismo.

Interventi terapeutici sempre e ovunque

Dopo un introduzione dedicata a una seri di ottimi consigli su come affrontare quella che è una sfida che ti stravolge la vita, le autrici Sally Rogers e Geraldine Dawson iniziano a presentare il loro metodo.

Il libro ha in primis l’intento di trasmettere l’importanza di usufruire di interazioni terapeutiche al di fuori della clinica. Questo rende di fatto i genitori attori principali nel processo terapeutico dei propri figli; è dunque fondamentale apprendere le attività necessarie a far emergere le abilità che nello sviluppo tipico emergono spontaneamente; fortunatamente le autrici era bene a conoscenza di questo fattore e hanno inserito le tutte indicazioni presentate in un contesto di vita quotidiana. Le strategie presentate in questo libro sono quindi fattibili e attuabili nella vita quotidiana, impareremo che ogni piccolo gesto o azione può aprire nuove opportunità di apprendimento.

un intervento precoce per il mio bambino con autismo origami

Esperti di sorrisi

Vi è mai capitato che vostro figlio appaia assente o non risponda ai vostri richiami? A me si e ho scoperto che alzare la voce ottenevo l’effetto opposto a quello sperato. Questo libro invece ci aiuterà a capire come attirare la sua attenzione nel modo corretto; diventeremo esperti nel creare con naturalezza importanti momenti di contatto visivo.

Una volta che avremo le basi per instaurare un contatto efficace con il bambino si prosegue imparando a entrare in contatto con lui tramite routine socio-sensoriali; la strategia di queste routine è quella di creare un interazione basata sul gioco e sul divertimento reciproco; si comprenderà come sfruttarle per promuovere attività significative e stimolanti per lo sviluppo, con lo scopo di attivare l’interesse a socializzare con altre persone.

Il grande merito di questo intervento precoce è che non richiede ai genitori grandi sforzi per attuare queste strategie; con il tempo e l’esperienza il tutto si svilupperà in modo naturale nei momenti in cui ci si prende cura di lui; durante il bagnetto, oppure cambiandolo, quando gli racconti la favola della buona notte o quando lo si porta a passeggio.

Certamente questo metodo non ci permette di risolve tutte le difficoltà che un bambino con ASD può incontrare, però da un valido aiuto ai genitori a comprenderle e offre dei validi strumenti per poter svolgere in modo migliore il ruolo di genitore; un po’ come se fosse un manuale.

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